Siamo arrivati alla “13^ Le Ville di San Prospero” da considerarsi una delle classiche di inizio Primavera che ci corre in questo piccolo comune dell’Area Nord conosciuto in perfetto dialetto Modenese come “San Prosper”. Deve il proprio Toponimo al fatto che questi territori anticamente erano soggetti alla Curia di Reggio Emilia il cui Santo Patrono è proprio San Prospero. Alcuni referti testimoniano che i primi nuclei abitativi erano di origine Romana, ma il periodo migliore è stato sicuramente quello Longobardo in particolar modo perché a San Pietro in Elda era presente un importante porto fluviale che collegava il fiume Po con la Via Emilia questo per la presenza di un ramo del Fiume Secchia. Un Regio Decreto del 1859 sancì che San Prospero diventasse Comune con il conseguente distacco da Mirandola. Il paese è rapidamente cresciuto lungo la Statale 12 meglio conosciuta come “La Canaletto” Credo che oggi come numero di presenze si sia andati piuttosto in alto poi a completare il programma c’era pure la prova competitiva. Nelle prime edizioni si correva esattamente dall’altra parte del paese sull’argine del Fiume Secchia verso la frazione di San Lorenzo della Pioppa, quasi sempre abbiamo pestato della Gran Fangazza. Oggi pomeriggio il caldo è il dominatore della situazione, appaiono le prime canotte e le prime braccia scoperte temperatura anomala rispetto al periodo. Ottima la collocazione di tutta la logistica presso la zona sportiva del paese con tutti i servizi messi a disposizione, mi ricordo dell’edizione post sisma del Maggio 2012 quando il campo da calcio era stato trasformato in tendopoli ora invece c’è un bellissimo fondo in sintetico con tanti bambini che giocano a calcio Grande!!! La Partenza è sul lato opposto alle tende, da dietro all’arco giallo della UISP le distanze previste sono tre; km 3 km 7 e km 10 per le prime due è stata prevista una piccola variante passeranno all’interno della Cantina Cavicchioli mentre la km 10 è la stessa della prova competitiva. Subito dopo il via svolta a sinistra dentro ad una nuova zona residenziale per poi prendere decisamente la direzione che porta alla frazione della Staggia. Ci lasciamo alle spalle i terribili miasmi del depuratore, intanto si iniziano a scorgere le sagome delle bellissime Ville Storiche che costellano questo territorio come presidio su queste enormi distese di campi coltivati. Ne incontreremo diverse, le più famose sono appunto quelle della Staggia: Villa Zanfrognini un “Casino di Delizie” composto da alcuni edifici rurali con intorno un parco di piante secolari. Villa Rizzati o Alessandrini una delle più emblematiche con un corpo centrale dove si snoda lo scalone di entrata con a fianco due torri imponenti, dietro si staccano le due collinette che conservano Le Ghiacciaie alla cui sommità si trova un fitto boschetto, ben conservato il parco. Questa Villa fino a poco tempo addietro era la sede di un importantissimo laboratorio dove si riparavano e costruivano i Microscopi. Stiamo per entrare alla Staggia bello il restauro dell’edificio scolastico ora trasformato in abitazioni, sotto alla pensilina dell’autobus come da tradizione troviamo il ristoro intermedio, il the era bollente!!! Difronte segnalo l’ottima Calzoleria Bonfatti un pregevole negozio di scarpe di qualità. In un rapido susseguirsi incontreremo, Corte Bocchi una corte del 400 chiusa con al centro l’edificio più importante che era dotato di due torri ora ne rimane una sola con una piccola torretta dotata di una lanterna, Villa Vecchi già Villa Malavasi credo la più rappresentativa di tutte è costituita da una torre centrale a forma di “U” sul cui lato esterno si apre l’ingresso principale che porta al piccolo giardino interno con tanto di fontana e statua di Flora, intorno un bel parco all’inglese. La Villa è 1790 dalla data che si trova sullo scalone interno. Usciamo dalla Staggia siamo oltre la metà del percorso il sole batte direttamente negl’occhi il caldo fuori stagione inizia a sentirsi, ma in lontananza si sente una musica disco a tutta manetta è una sorta di ristoro estemporaneo con aperitivo, salamino, mortadella e crescente mica male direi!!! Qualcuno accenna qualche passo di danza tipo “Febbre del Sabato Sera” Ristoro fondamentale, si riparte vengo superato da Mac il caporedattore di Modenacorre era parecchio che non lo vedevo. Siamo in dirittura d’arrivo noi non competitivi veniamo giustamente mandati all’esterno dell’Arco sono stati 10 chilometri esatti. Il ristoro è sotto ad una ampia tettoia in legno, bevuta di rito poi via alla tenda c’è da smontarla perché domani ci si divide in due gruppi, uno a Castello D’Argile (BO) l’altro a Saliceta San Giuliano (MO).

Renzo Barbieri

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