Domenica mattina leggermente nebbiosa non fredda, partenza da casa piuttosto presto oggi mi compete il ruolo da Capogruppo, l’appuntamento è presso la Polivalente San Damaso (MO) dove avrà luogo la 26^ Strapanaro prova competitiva di tutto rispetto una delle classiche del calendario podistico modenese e non solo, con annessa una camminata ludico motoria con diverse distanze. Ho tutto il tempo di piazzarmi nel parcheggio riservato ai capigruppo in attesa dei miei compagni di avventura, che molto coscienziosamente si sono presentati in perfetto orario. Il percorso è quello abituale mi viene da scrivere. Partenza da Via Scartazzetta, dobbiamo accelerare il passo per recuperare i nostri compagni/e partiti un po’ prima di noi. Svolta a destra in Via Collegara per poi prendere Strada Cave Montorsi, probabilmente dal cognome del proprietario del frantoio di inerti recuperati dal Panaro alla nostra sinistra. Purtroppo nel fosso ci sono tre bombole di gas abbandonate: i soliti incivili non scrivo altro. Saliamo sull’argine che delimita le casse di espansione, andiamo a sinistra. Bella la prospettiva dall’alto: si tratta di una importante opera idraulica di regimentazione dell’acqua del fiume Panaro. Il sito è composto da diversi specchi d’acqua originati da attività estrattive che sono stati colonizzati da numerose specie animali e vegetali. Attualmente il livello dell’acqua è molto basso, raggiungiamo il gruppo poco prima di transitare sulla Diga di Sant’Anna, un’altra importantissima opera idraulica in cemento armato, il cantiere venne aperto nel 1981per poi fermarsi ripartendo nel 1985, i lavori continuarono per ancora parecchi anni. Purtroppo è tristemente famosa a causa dell’alluvione che nel 2020 causò notevoli danni nel territorio comunale di Castelfranco Emilia e nel Nonantolano. Continuando a camminare sulla sommità dell’argine incontriamo le deviazioni dei vari percorsi, stamattina abbiamo scelto quello da km 14, infatti qualche chilometro dopo la diga incontriamo la rata che ci porta al primo ristoro, permettendoci di entrare nell’abitato della piccola località di Sant’Anna. Che è parte del Comune di San Cesario sul Panaro, deve il suo nome ad un piccolo oratorio inserito nel contesto di una villa della fine del XVI secolo. Nel parco si conserva l’antico cippo di confine tra il Ducato Estense di Modena e lo Stato Pontificio. Lasciato l’abitato prendiamo la ciclabile che scorre a lato di Via Molza per poi girare a destra in Via Monchio: un’acre odore sale alle narici ci troviamo a ridosso dell’azienda agricola San Silvestro eccone spiegato il motivo. Una sconnessa cavedagna ci permette di risalire sull’argine, da qui in poi ripercorreremo a ritroso una parte del tracciato dell’andata. Poco più avanti della diga prendiamo la rampa che ci consente di infilare Stradello Cave Rubbiani. Alla base dell’argine troviamo il secondo ristoro. Siamo all’incrocio con Strada Montecatini, noi si va a sinistra, a destra girano i cosiddetti percorsi lunghi. Avanziamo per un tratto di Strada Grande per poi tornare in Via Collegara, ma per pochi metri, infatti svolta a sinistra siamo in Strada Chiesa di Collegara. Passiamo proprio davanti alla Chiesa Parrocchiale Collegara di San Damaso, manca veramente poco al termine, un tratto di pedonale, poi il taglio attraverso il prato prospiciente alla Polivante con l’arrivo a lato dell’arco gonfiabile dei competitivi. Il ristoro è in piena attività, ritiro del premio di partecipazione a lato del campo da calcio. Ritrovo presso l’auto del capogruppo per il solito ristoro personalizzato: è un modo efficace per socializzale che funziona.

foto su Modenacorre => https://www.reggiocorre.it/foto_video.aspx?ida=6117&n=25esima-strapanaro-2024