Prima Domenica di aprile, mattinata bellissima adatta per camminare o correre. La meta di oggi è il Parco della Cà Bura, ci troviamo in zona Corticella, si estende per oltre 9 ettari, è formato da due colline artificiali corredate da un bellissimo laghetto, i resti di una delle tante cave di argilla per le fornaci presentì lungo il canale Navile. Questa area è stata inaugurata nel 1996. Sono presenti alcuni filari di alberi, sulle sponde del laghetto sono cresciuti canneti, salici e pioppi che garantiscono un ricovero per uccelli acquatici: cigni, anitre mandarine, codoni, oche del Nilo, volpoche. Questa zona doveva diventare un parcheggio per camion, originariamente era di proprietà della Fornace Gallotti. Fortunatamente e grazie alla lungimiranza degli abitanti della zona si è costituita l’Associazione di Volontariato Cà Bura APS che ha preso in gestione il luogo trasformandolo in un’oasi di verde a disposizione di tutti, dove hanno luogo una serie di eventi una di questi la camminata podistica. Arriviamo alla tenda di buon’ora, occorre considerare che contemporaneamente a Bologna si sta svolgendo la “32^ Maratonina dei Colli Bolognesi” una delle corse podistiche competitive più accattivanti di tutto il calendario podistico bolognese. In origine si trattava di gara competitiva sulla distanza di km 25 che veniva disputata i primi di settembre; parere personale “la gara podistica competitiva per eccellenza di tutta Bologna”, ma questo è un altro discorso. Partenza: ci attende il giro completo del laghetto per poi tornare a passare attraverso la zona delle tende dei capigruppo. Infialiamo una serie di piste ciclopedonali che attraversano il quartiere. Prima del sottopasso della tangenziale, un volontario ci avverte che a sinistra continua il percorso “lungo”, mentre a destra gira “l’alternativa”. Optiamo per la distanza lunga, sulla nostra sinistra la palestra Porelli con l’annesso centro sportivo dove si allena la Virtus Pallacanestro Bologna, non molto lontano c’è anche l’Ippodromo Arcoveggio. Poco più avanti alla nostra destra incontreremo l’angolo più bello di oggi: il “TuliPark Bologna” una distesa di tulipani dai colori bellissimi: veramente molto particolari. Ancora qualche centinaio di metri poi un volontario ci aiuta ad attraversare Via dell’Arcoveggio per prendere Via Martiri di Monte Sole che conduce ad una pedonale che fiancheggia Via Erbosa. Particolare la Chiesa Cattolica di Gesù Buon Pastore in stile moderno. Alla nostra destra scorre la massicciata della ferrovia mentre stiamo per addentrarci nella zona chiamata della Beverara. Sbuchiamo in Via Gobbetti, il piccolo ristoro intermedio, si riparte. Intorno a noi alti edifici, per la maggior parte sono degli appartamenti utilizzati dagli studenti universitari fuori sede. Siamo in Via Yuri Gagarin, ma per un breve tratto infatti sulla nostra destra parte la pista ciclopedonale che fiancheggia il Canale Navile un importante opera sia a livello idraulico che storico che ha origine dal Canale di Reno di cui non è altro che la continuazione a nord della città di Bologna. Ha origini antichissime, era la via d’acqua principale che portava a Ferrara. Il sentiero è piuttosto stretto occorre prestare attenzione anche alle biciclette. Il Navile è praticamente vuoto appare solo uno strato melmoso abbastanza maleodorante. Superiamo alcuni edifici chiamati Sostegni che vengono o venivano utilizzati per regimentare le acque, il canale si sdoppia. Il Museo del Patrimonio Industriale, ci attende una scala in ferro provvisoria che ci porta su di un sentiero che scorre praticamente in mezzo ai due rami del Navile. Torniamo a passare sotto alla tangenziale autostrada compresa per arrivare al Ponte della Bionda un antico manufatto recentemente restaurato dove aleggia la legenda che questo fosse un luogo amoroso usato dai barcaioli che utilizzavano il Navile. Il ponte risale alla fine del 600, recuperato nel 2004, adesso viene utilizzato per eventi estivi in particolare dedicati al dialetto bolognese, non si disdegnano serate jazz e teatrali, sono famose le crescentine fritte mangiate sdraiati nei prati antistanti al ponte. Attraversiamo Via dei Terraioli, continuiamo per un breve tratto ancora lungo il Navile poi una freccia ci indica di svoltare a destra, superiamo una piccola zona artigianale, alcuni gradini ci permettono di accedere a Via dell’Arcoveggio, incredibilmente siamo nuovamente al Parco della Cà Bura praticamente all’arrivo anche se il volantino ufficiale dichiarava un percorso da km 10, in pratica non abbiamo superato gl’otto. Per allungare un attimino decidiamo di percorrere un altro giro del laghetto, non siamo stati i soli c’erano podisti in tutti gli angoli del parco.