Domenica mattina di agosto, per molti significa periodo di ferie, nonostante tutto al Parco del Paleotto ho visto numerosi podisti, questa camminata è organizzata in un ottimo luogo unico neo è che il percorso è corto non supera i sette chilometri per una corsa domenicale, attraversare tutta Bologna per una distanza così corta non so se il gioco vale la candela!!! Finalmente quest’anno abbiamo trovato lo spiazzo ed il parcheggio in buone condizioni l’erba era stata tagliata di recente, arriviamo alla tenda del gruppo posizionata all’ombra sotto agli alberi anche oggi abbiamo ospitato alcuni amici podisti provenienti da Modena Ottimo!!! Il Parco del Paleotto si estende lungo il versante sinistro della Valle del Savena lambendone un breve tratto, prende il nome da un’antica famiglia Bolognese: I Paleotti i quali per un lungo periodo di tempo gestirono questi immensi fondi agricoli compreso un antico mulino che ha funzionato fino alla seconda guerra mondiale ora andato completamente distrutto che macinava tutti i prodotti del fondovalle. Nel 1973 il Comune di Bologna decise di acquistare il parco per adibirlo a spazio pubblico cercando di mantenere il più possibile le sue caratteristiche originali fatte di prati delimitati da cavadagne con filari di alberi da frutta e aceri campestri utilizzati come sostegno alle viti. La partenza è stata fissata per le ore 8.30 si parte subito in salita verticale in sterrato a fianco di alcuni prati, per fortuna si tratta di un breve tratto. Arriviamo all’asfalto ma si sale ancora seguendo alcuni tornanti che non danno respiro, ecco il ristoro l’unico di tutta la corsa, la “Mini” gira i tacchi e torna indietro mentre il “Lungo” continua avanti in salita fino ad arrivare al Forte delle Bandiere uno dei migliori punti di osservazione dei Colli Bolognesi. Se ci si viene in una mattina di cielo limpido e terso meglio in inverno si ha un panorama incredibile si arriva a vedere il mare!!! Veniva utilizzato dai Partigiani durante la Resistenza per segnalare lo spostamento delle truppe tedesche. Finalmente inizia la discesa le gambe si sono imballate ma lentamente si sciolgono, svolta a sinistra per arrivare all’incrocio con la strada che porta verso Monte Donato ma noi non ci arriveremo infatti in quattro abbiamo optato per una variante del percorso ufficiale autogestita per allungare il chilometraggio. Infatti noi svolteremo a destra invece che a sinistra, praticamente percorreremo a ritroso alcuni chilometri della camminata di domenica scorsa al Parco Cavaioni. Sulla nostra sinistra appaiono alcuni scorsi panoramici di inaudita bellezza si vedono nettamente la Basilica di San Luca e il fabbricato dell’Ospedale Rizzoli. Al bivio giriamo a sinistra verso Paderno, si corre in discesa, sulla riva di sinistra si notano distese di ottime e dolcissime more mentre sulla destra si staccano i calanchi i Monte Sabbiuno tristemente noti per l’Eccidio di Paderno dove vennero trucidate dai nazi-fascisti numerose persone provenienti da San Giovanni in Persiceto e Amola di Piano!!! La discesa è godibilissima si corre coperti dalla vegetazione su di una stretta strada asfaltata che ci porterà sul fondovalle del Savena, unico neo la sete infatti essendo una variante autogestita non si può pretendere il ristoro ma siamo felici ugualmente alla fine percorreremo circa dieci chilometri e mezzo ottima scelta direi!!! Arriviamo all’Arrivo il ristoro finale è in piena funzione ci riprendiamo in modo adeguato, poi c’è sempre quello personalizzato alla tenda del Monte San Pietro è meglio di un aperitivo da bar!!!

Renzo Barbieri