Mattina di domenica soleggiata, subito aria frizzante poi il sole fa la sua parte. Camminata tutto sommato vicina a casa, mi aspetta il ruolo da Capogruppo, quindi mi presento di buon’ora presso Piazza Alessandrini luogo di ritrovo dove si svolgerà tutta la logistica. La zona riservata ai Capigruppo un po’ alla volta si riempie oltre ai gruppi podistici modenesi qualche compagine bolognese ha passato il confine. Veloce distribuzione dei pettorali si parte. Attraversiamo Viale delle Rimembranze per prendere Via Marconi, praticamente siamo nel pieno centro storico di Nonantola, passiamo davanti ai luoghi più importanti del paese: il Palazzo Comunale, la famosissima Abbazia su di cui sono stati ormai scritti fiumi di inchiostro, Via Roma per poi transitare all’interno del cortile del palazzo storico che ospita la sede della Partecipanza Agraria di Nonantola. Attraversiamo Via Vittorio Veneto, un piccolo tratto di porticato ci permette di infilare la ciclopedonale che scorre a lato di Via Walter Tabacchi compreso il sottopasso della tangenziale. Si prosegue su Via di Mezzo che ci permette di entrare nella località denominata Casette. Il percorso svolta a destra in Via Partecipanza, infatti stiamo per entrare nei loro terreni come cita un vistoso striscione appeso tra due alberi. Subito dopo il ponte appaiono una serie di cartelli direzionali, c’è solo l’imbarazzo della scelta, noi si prosegue per Via Oppio un lunghissimo rettilineo in asfalto che sembra non finire mai. Inizia a fare caldo un po’ alla volta si tolgono giacche a vento, felpe, qualcuno rimane in maniche corte. Intanto veniamo superati da Teida in bicicletta con l’inseparabile macchina fotografica la rincontreremo spesso lungo tutto il percorso odierno. Superiamo l’agriturismo Casa Carpanelli, attraversiamo Via Mislè, proseguendo in Via della Pantera. Adesso si cammina su ghiaia, Via della Pantera ci permette di inoltrarci all’interno dell’Oasi di Riequilibrio Ecologico del Turazzuolo una zona interessantissima a livello naturalistico e non solo, una delle più importanti di tutta la Pianura Padana. In pratica riproduce l’antico ambiente vallivo caratterizzato da boschi con piante ormai di alto fusto, paludi e prati. Siamo alla Barchessa in località Pantera, una passerella in ferro ci permette di passare sopra al canale che alimenta le zone umide circostanti, non dimentichiamoci che non molto lontano c’è l’importantissimo nodo idraulico del Turazzuolo, il confine con il bolognese è vicinissimo, si può dire che ormai l’Oasi del Turazzuolo è un tutt’uno con l’adiacente Bosco di Santa Lucia e l’attigua zona umida denominata Otesia proprietà della Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese. Camminiamo sotto l’argine, ma per un breve tratto, una freccia ci indica di risalire sull’argine. L’erba è piuttosto alta si cammina sulle orme lasciate dagli altri podisti. Se la memoria podistica funziona ancora si tratta di una variante, nelle precedenti edizioni si passava all’interno del bosco. L’erba alta termina, adesso ci troviamo nuovamente sull’asfalto di Via Mislè, si gira a destra. Guardo il satellitare, siamo circa a metà percorso, penso troveremo sicuramente un ristoro, la sete inizia a farsi sentire. In distanza si intravede un tavolino meno male: invece abbiamo avuto l’amara sorpresa di trovarlo vuoto senza rifornimenti l’acqua è terminata. Incredibile, non ci si può credere, pensate era stato collocato esattamente dove si diramano i vari percorsi, per chi ha scelto uno dei due più lunghi rimanere senza bere può essere un problema. È perfettamente inutile protestare con i due volontari non ne hanno colpa. Gioco forza si riparte seguendo un comodo sentiero erboso che ci porta in Via Gatti. Adesso si cammina su asfalto, ricompaiono le prime abitazioni dopo chilometri di terreno coltivato, in breve siamo al crocevia dove all’andata abbiamo visto lo striscione della Partecipanza, scatta la memoria qui esite una fontana di acqua potabile, rimaniamo delusi è chiusa. Si continua per Via Prati, passiamo sotto alla tangenziale stiamo per entrare in Nonantola. Svolta a destra in Via Pieve, a sinistra in Via di Mezzo, Via Montegrappa che ci porta alla base della Torre dei Bolognesi, Via del Macello, torniamo ad attraversare Viale delle Rimembranze, siamo all’arrivo in Piazza Alessandrini. Mentre ritiro il premio di partecipazione certo di chiedere lumi sul perché del mancato ristoro intermedio, mi vengono date le motivazioni più assurde mah. Ripeto questo non va bene non deve succedere. Giuro non è per fare polemica il percorso è veramente valido, personale ovunque bravissimi da questo lato. Fortunatamente come gruppo siamo sempre attrezzati con il nostro solito ristoro personalizzato oggi documentato anche in modo fotografico.

Renzo Barbieri