Prima domenica di febbraio, leggermente fredda nelle prime ore del mattino poi gradevole. Confesso che era parecchio che non venivo a Granarolo per camminare, i ricordi vanno a quando questa gara podistica si chiamava “Camminata di Viadagola” con tanto di prova competitiva abbastanza di livello organizzata dalla Granarolo. Erano tempi dove c’erano le condizioni giuste per un simile evento, adesso è cambiato tutto. Poi ci metti la pausa dovuta al covid, ripartire non è stato semplice. La camminata odierna è stata organizzata dal G.P. Amici di Lovoleto con il contributo della locale Protezione Civile e il patrocinio della amministrazione comunale. Prima della partenza viene data da sotto l’arco gonfiabile in Piazza Carabinieri Caduti al Pilastro, saluto l’amico Angelo era parecchio che non ci si vedeva, la logistica invece è stata collocata sotto ad un tendone della locale Protezione Civile. Via Irma Bandiera ci porta su di una pedonale che passa dietro alla Chiesa Parrocchiale dedicata a San Vitale martire una delle più antiche della zona, la facciata che vediamo oggi risale al 1800, all’interno ci sono alcune tele della bottega del Guercino e della famiglia Sirani. Sbuchiamo su di una rotatoria dove all’interno è stata collocata una statua che riproduce una mucca con i vitelli, non dimentichiamoci la presenza sul territorio dell’azienda Granarolo. La rotonda si chiama proprio “Rotonda della Mucca” (consultare Google Maps se non ci si crede). Attraversiamo un quartiere residenziale moderno per poi prendere la ciclopedonale che conduce alla frazione di Quarto Inferiore, ma non ci arriveremo. Infatti ad un certo punto della ciclopedonale ci viene indicato di svoltare a destra in Via Calabria Nuova, per poi prendere una cavedagna leggermente allentata che attraversa la campagna circostante per sfociare in Via Calabria Vecchia. Sicuramente è il tratto più interessante di tutto il percorso: zero auto, bei recuperi abitativi da vecchi edifici rurali. Siamo al ristoro intermedio, il the è ancora tiepido ottimo ci voleva. Siamo al bivio, l’alternativa gira a destra noi per il cosiddetto “lungo” a sinistra. Salutata l’amica Franca si riparte per Via Viadagola, leggermente più movimentata come traffico ma ottimamente gestita dalla Protezione Civile. A destra in Via del Passo, stradina secondaria che ci conduce a Cadriano che attraverseremo. Da segnalare il Borgo di Sant’Andrea con la meridiana disegnata sull’antistante piazza, e la Villa Nanni Costa. Occorre stare attenti molte auto in movimento, fortunatamente si tratta di un breve tragitto, svolta a destra in Via Gandolfi si torna in tranquillità. Passiamo davanti al Laboratorio Meccanico Agrario di proprietà dell’Università di Bologna per poi tornare al ristoro intermedio esattamente dalla parte opposta dell’andata. Il the è terminato, solo acqua anche piuttosto fredda. Siamo nuovamente in Via Viadagola, che ci condurrà all’interno dell’omonima località. Sono numerosissimi i vivai, veramente tanti, con intorno alcune case torre ottimamente conservate. Entriamo a Viadagola, l’incrocio più insidioso è molto ben gestito da una coppia di vigilesse della locale polizia municipale. Manca veramente poco al termine, utilizziamo una pista ciclopedonale che ci riporta verso Granarolo, un volontario ci indica di girare a sinistra per attraversare la zona sportiva sempre su pista ciclopedonale. Siamo all’arrivo, il ristoro è ancora in funzione, oggi onestamente non ho visto molti podisti o camminatori, speriamo bene per la prossima domenica ci attende la “1^ Un Amore di Corsa” a Pianoro (BO) in collaborazione con la Susan G. Komen regionale.