Ultima domenica di ottobre dove gli eventi meteo sono stati oserei scrivere completi: pioggia, vento, arcobaleno, con temperature sicuramente non autunnali. Per noi del Monte San Pietro è stata anche l’ultima camminata del Campionato Sociale 2017/ 2018 ormai credo che i giochi siano stati fatti. Parto da casa da solo in quanto i miei abituali compagni di viaggio sono in gita a Riccione, il tragitto è agevole poca gente in circolazione si viaggia benissimo. Il primo problema è trovare un parcheggio ma finalmente ci riesco. Ci troviamo in una piccola località di San Lazzaro di Savena, Le Mura di San Carlo: si tratta di un agglomerato di abitazioni a ridosso delle prime colline uno dei luoghi più belli nei dintorni di Bologna. Il ritrovo è presso il cortile dell’Ospedale di San Camillo una villa del XVII secolo costruita dalla nobile famiglia Bolognese dei Pepoli. Era soprannominata “Il Serraglio” a causa della cinta muraria che serviva ad ospitare una variegata e numerosa fauna. La villa è appartenuta alle famiglie Legnani, Bui e Bonora, nel 1862 il Seminario Arcivescovile di Bologna fece costruire due ali all’edificio originale per ospitare i giovani seminaristi in villeggiatura estiva. Su volore del Cardinale Naselli Rocca nel 1933 divenne un Ospizio. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì pesanti danni e ospitò numerosi sfollati. Dal 1962 al 1973 ha ospitato la sede dello Studentario Teologico, oggi è proprietà della Azienda USL di Bologna. Dopo un rapido saluto all’amico Claudio Bernagozzi arrivo alla tenda del Monte San Pietro proprio mentre la Teida sta scattando foto con la sua inseparabile macchina fotografica Grazie Mille di essere venuta sei sempre un valore aggiunto!!!La Partenza è in direzione della frazione di Idice per alcuni chilometri si corre su di uno stretto sentiero a fianco del nastro d’asfalto vicino a campi coltivati le nuvole vanno e vengono poi ogni tanto vien giù qualche scroscio di pioggia niente di pesante per fortuna, in questa zona il Torrente Zena si immette nel Torrente Idice l’ambiente naturale è bellissimo è una gran bella zona dal punto di vista ambientale. Ad un crocevia si incontrano le deviazioni dei vari percorsi superiamo uno stretto ponte in curva molto ben presidiato per poi arrivare poco dopo al ristoro intermedio. Ora si entra nell’importantissimo Parco Regionale del Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa, siamo circa nella zona di Cà de Mandorli si tratto di uno dei siti ambientali di maggior importanza il fondo è abbastanza allentato dovuto anche alle foglie cadute dagl’alberi non vi dico i colori circostanti sono indescrivibili!!! Usciamo per un breve tratto dal Parco per poi entrare nell’Oasi Fluviale del Mulino Grande è sempre parte del Parco ma comprende una zona umida, un lago recuperato da una vecchia cava di ghiaia, un bosco igrofilo dove trovano riparo diverse specie anche rare, è possibile incontrare cinghiali daini e caprioli. Deve il proprio nome ad alcuni ruderi di un vecchio mulino. Il percorso risulterà essere molto insidioso le zone di fango sono numerose occorre prestare molta attenzione in particolare nell’ultimo tratto una secca curva porta il sentiero quasi a filo dell’acqua del torrente!!! Corriamo di nuovo sull’asfalto percorriamo a ritroso gl’ultimi chilometri, sfortunatamente verso al termine per un errore penso dell’organizzazione non riusciamo e vedere una freccia direzionale oppure mancava un addetto risultato non infiliamo la pista ciclopedonale prevista ma niente di grave buona per la prossima. Strana la distribuzione dei premi di partecipazione ad alcuni la maglietta commemorativa ad altri biscotti o crostini. Nota di gossip: qualcuno sostiene di aver visto Gianni Morandi nel cortile del Seminario. Al cambio alla tenda colpo di scena: una forte raffica di vento ha rovesciato la tenda fortunatamente nessuno si è fatto del male questo è l’aspetto più importante. Buon Campionato Sociale 2018/2019 a tutti.

Renzo Barbieri