Parto di casa di buon’ora, si tratta del primo giorno di ora legale, pochissime auto in circolazione, arrivare a Nonantola è semplice sono ad un tiro di schioppo da casa. Superata Sant’Agata Bolognese quasi improvvisamente appare la nebbia incredibile, tutto è leggermente sfumato, devo dire che si tratta di una situazione che ha un certo fascino. Entro a Nonantola puntando direttamente a Piazza Alessandrini dove è stata allestita la zona logistica di questa camminata. Sono nella zona riservata alle tende in quanto oggi ho l’incarico di capogruppo, una nostra rappresentanza ha sempre preso parte a questa manifestazione che risulta essere una delle più longeve del Podismo Modenese curata e organizzata dal Circolo Curati. In breve tutta la zona si sta animando alla spicciolata arrivano i podisti, riesco a scambiare alcune battute con Gabriele. Intanto sono arrivati i miei compagni di società, espletate le iscrizioni si parte. Dalla partenza entriamo nel pieno del centro storico, sulla nostra destra la bellissima Abbazia in perfetto stile romanico, di una bellezza incredibile. Via Roma che ci porta all’interno del cortile del palazzo dove ha sede la Partecipanza Agraria di Nonantola, mi sembra giusto transitarvi. Dobbiamo attraversare Via Vittorio Veneto il punto più pericoloso di tutta la camminata, siamo aiutati dalla locale polizia municipale problema risolto. Mi ricordo delle edizioni dove si partiva dalla Cantina Sociale adesso trasformata in centro commerciale, si transitava per il centro passando addirittura dietro all’abside della abbazia. Prendiamo la ciclabile che porta alla frazione di Casette, solo un breve tratto a lato della strada poi il percorso gira a destra per entrare dopo qualche centinaia di metri nei terreni della Partecipanza. Sul ponte si diramano i vari percorsi noi sceglieremo il “Lungo”, si prosegue per Via Oppio un lungo drittone che sembra non finire mai. Poco dopo Casa Carpanelli attraversiamo Via Misle per entrare nell’oasi del Turazzuolo, ne utilizzeremo una minima parte. La strada ha il fondo ghiaiato risulta essere abbastanza scomoda, una passerella in ferro ci porta a ridosso di un grande specchio d’acqua: è una delle zone principali dell’oasi, se ci si viene da soli in rispettoso silenzio è possibile vedere parecchi animali, ma con una camminata podistica in atto è praticamente impossibile. Attraversare l’oasi non è molto agevole l’erba inumidita dalla nebbia bagna notevolmente ma è normale. Una lunga cavedagna a ridosso di un argine ci porta al ristoro, purtroppo solo acqua. Adesso si cammina sull’asfalto di una strada che attraversa tutta l’area della Partecipanza, ai lati filari di alberi e arbusti si vedono anche alcune caratteristiche barchesse in muratura. Il percorso ad un certo punto gira a sinistra ci aspettano alcuni chilometri su di un terribile fondo composto da sassi e pietre di grosse dimensioni, non è facile camminare. Sbuchiamo in Via Gatti, inizia la fase di rientro, superato quello che rimane del casetto della vecchia linea ferroviaria dismessa: Veneta Ferrovie veniva chiamata, la strada torna in asfalto, oltre il ponte sul Canal Torbido utilizzato all’andata prendiamo a destra per Via Prati che ci condurrà in Via Pieve. Passeremo proprio a ridosso della Torre dei Bolognesi, in pratica sia all’andata che al ritorno abbiamo toccato tutti i luoghi più storici di Nonantola, qualche centinaio di metri ed ecco l’arrivo in Piazza Alessandrini. Ritiro il premio di partecipazione, poi mi avvicino al ristoro finale anche qui solo acqua peccato. Ma nessun problema siamo attrezzati dal baule escono una torta e il primo uovo di Pasqua dell’anno: mica male.

Renzo Barbieri