Ultima domenica di febbraio, oggi trasferta molto comoda a pochi chilometri da casa, infatti oggi ci aspetta la 40^ Camminata dei 2 Mulini ad Anzola dell’Emilia. Sicuramente una delle per così scrivere “Storiche” del movimento podistico bolognese. Il cielo è leggermente sporco di nuvole, anzi noto qualche gocciolina sul parabrezza dell’auto ma sarà un preludio ad una bella mattina. Premetto che per il sottoscritto è la prima in assoluto con la partenza da Piazza Giovanni XXIII, l’anno scorso do disertato per pioggia. La logistica è molto valida, molto spazio per le tende dei capigruppo, oggi ci sono state le presenze di alcuni gruppi modenesi in quanto da loro il calendario era scoperto: Anzola non è poi così lontana. La partenza viene data dall’angolo di Piazza Giovanni XXIII con la Piazza Enrico Berlinguer, poi avanti su Via Goldoni. Siamo nel pieno centro di Anzola, il cosiddetto salotto buono. Attraversiamo cautamente la Via Emilia aiutati dai volontari, per poi infilare Via Grandi. Ci avviciniamo al centro sportivo, luogo dove fino a due anni addietro veniva organizzata la camminata di stamattina, però si era in piena estate. Siamo in Via Baiesi, sulla nostra sinistra scorre un profondo canale (credo il Martignone ma non ne sono sicuro), siamo all’altezza della deviazione per la “Mini” dove è impossibile salutare il Buon Sergio che ha per il momento ha dismesso la barba da Babbo Natale (è perfetto fidatevi). Davanti a noi si apre uno scenario da cartolina illustrata: il cielo è di un azzurro intenso, sullo sfondo le colline con dietro le cime più alte piene di neve che luccica colpita dai raggi solari indescrivibile situazione. Il tutto perfettamente immortalato dalla macchina fotografica della Teida che ringrazio, la incontreremo spesso lungo il tracciato si è spostata velocemente in bicicletta Grazie Mille. È venuta in trasferta con tutta la famiglia. Ormai siamo in vista della tenuta dove si trova la famosa scuderia Orsi Mangelli, in distanza si vedono alcuni cavalli allenarsi in pista. Purtroppo oggi non entreremo nella tenuta come nelle precedenti edizioni, un vero peccato era la parte più interessante di tutto il tracciato. Lasciamo l’asfalto per prendere prima una strada ghiaiata che poi si trasforma in una fangosa cavedagna: oggi ne affronteremo parecchie. Eccoci nuovamente sull’asfalto in Via Madonna dei Prati che ci condurrà all’incrocio con Via Masini. Ci troviamo nel piazzale della Chiesa Parrocchiale di Cristo Re di Tombe: è un luogo di culto che appartiene alla Frazione di Tombe comune di Zola Predosa (BO), la sua storia inizia nel XIV secolo, quella che vediamo adesso invece è del XX secolo. Si tratta di un edificio di notevoli dimensioni costruito in pietra faccia a vista e cotto. Caratteristica particolare è che la cella campanaria è esterna collocata sul sagrato. Da segnalare all’interno il notevole organo a canne seicentesco e alcune pitture del Comastri e del Martani. Utilizzeremo un breve tratto di pista ciclopedonale molto stretta per poi svoltare a sinistra su di un pezzo di strada ghiaiata privata che sbuca su di una serie di cavedagne che ci condurranno a ridosso della frazione chiamata Lavino di Mezzo, dal nome del torrente Lavino che la attraversa. Qui sorgono i famosi Due Mulini che danno il nome alla Camminata, gli originali sono stati sostituiti da edifici moderni. La frazione si è espansa negli ultimi anni, qui incontreremo il ristoro intermedio molto ben fornito ottimo. Breve sosta, si riparte sempre su cavedagna per poi finire nella zona artigianale, che ha al suo interno un piccolo centro sportivo, era da li che partiva la Due Mulini originale compresa anche una prova competitiva di livello. Mi ricordo che il premio di partecipazione era molto particolare: una confezione di sei uova e un chilo di farina. Con un largo giro arriviamo sulla pista ciclopedonale a ridosso della Via Emilia, delimitata da grossi platani: giuro ho visto alcune persone fermarsi e abbracciare gli alberi. Alla nostra destra la Carpigiani azienda famosa per la produzione di macchine per produrre il gelato: al suo interno si trova anche il Gelato Museum Carpigiani (un museo dedicato al gelato credo unico nel suo genere, con tanto di gelateria aperta al pubblico). Lasciamo la Via Emila per imbucare una traversa alla nostra sinistra, sullo sfondo una bellissima villa riqualificata dove ha la sede lo Studio Minna (commercialista) che sorge all’interno della vasta tenuta Melloni. Da dietro alla villa parte un lungo viale delimitato da due filari di alte piante, il problema che è pieno di fango scivoloso. Non ci rimane che percorrere un’ultima cavedagna che ci riporta in Via Baiesi: ripercorriamo a ritroso una parte dell’andata per poi deviare sul sentiero a ridosso del Torrente Ghironda. In pratica attraversiamo la zona sportiva, un ponte ci permette di superare la Via Emilia aiutati dalla locale Protezione Civile per poi finire all’arrivo su di un lato di Piazza Giovanni XXIII da dove tutto ha avuto inizio. La Piazza è piena di podisti e camminatori, in piena azione il ristoro finale, abbiamo dovuto aspettare i rifornimenti ma nessun problema anzi. In aggiunta era a disposizione anche la cioccolata calda: è sempre stata una caratteristica di questa camminata, però si deve considerare che si svolgeva se la memoria funziona ancora nel mese di novembre, la ricordo anche con la neve e il gelo. Altri tempi.