Domenica ammantata da una coltre di nebbia piovigginosa che smorza i colori e confonde i contorni molto soporifera, non occorre nemmeno alzarsi tanto presto per raggiungere la meta della Camminata di oggi: Villa Bernaroli una delle più eleganti dimore di campagna appartenute ad alcune antiche famiglie Senatorie Bolognesi, come gli Scappi e i Serpieri. I primi dociumenti riguardanti la Villa sono del XIII secolo, parlano di una grande tenuta agricola di circa 41 tornature bolognesi a ridosso della Città di Bologna e le prime colline. Nel 1827 fu acquistata da Francesco Bernaroli poi dal 1973 è diventata proprietà del Comune di Bologna, nel corso del tempo è diventata sede di un Centro Anziani organizzatissimo con tanto di orti, laboratori e attività di ogni genere. Chiaramente la tenuta è stata spezzettata in diverse aziende agricole. Di proprietà comunale sono anche i 5 fabbricati circostanti alla Villa. La facciata è qualcosa di sobrio ma elegante nella stesso tempo caratterizzata da un particolarissimo timpano con a fianco due sfingi. La Loggia interna è elegantemente affrescata piena di stucchi che ricordano la mitologia. Occorre prestare attenzione al vicino fabbricato che era la residenza del fattore con un alto porticato appoggiato su 3 archi, notevole anche il piccolo oratorio dedicato al Sacro Cuore il cui interno ospita una pregevole pala d’altare di Gaetano Gandolfi, entrambi i fabbricati tutt’ora non sono in un buono stato di conservazione. La Partenza viene data proprio all’altezza dell’oratorio dopo pochi metri incontriamo il Cippo che ricorda il punto preciso dove fu ritrovato il cadavere di Massimiliano Valenti una delle tante vittime della Banda della Uno Bianca. Era la mattina del 24 Febbraio 1993 quando la Banda aveva appena rapinato la banca del Credito Romagnolo di Zola Predosa (BO). I componenti della Banda avevano predisposto alcuni cambi di automobile tutte logicamente rubate Massimiliano Valenti un giovane autotrasportatore di 21 anni ha avuto la sfortuna di incrociarli notando questi strani movimenti. Immediatamente è stato trascinato fuori dal proprio furgone e spinto a forza all’interno dell’auto di malviventi, portato in una stretta stradina ghiaiata a ridosso di Bologna. E’ stata una esecuzione in piena regola. Nella tarda mattinata una telefonata anonima avvertiva che il cadavere di una persona giaceva in un fosso segnalandone il punto preciso. Era Massimiliano Valenti trucidato con 9 colpi di una Beretta calibro 9 la stessa usata dai fratelli Salvi in particolare da Roberto Salvi. Passato il Cippo che a distanza di tempo provoca ancora tanta inquietudine si entra per un breve tratto nella piccola oasi naturalistica sorta dopo l’abbandono della Cave Ex Sapaba, sono diventate un vero e proprio rifugio per numerose specie in particolare volatili. Usciti dall’oasi si torna a correre sulla strada che fiancheggia la tangenziale e l’autostrada passando davanti a Villa Ranuzzi una delle più interessanti ville di campagna del territorio: è in condizioni ottimali anche perché ospita una residenza per anziani, vorrei segnalare il bellissimo piccolo teatro privato di cui è dotata. Affrontiamo un buio sottopasso che ci porta aldilà dell’autostrada, il fondo diventa ghiaiato ma è accettabile poi sarà di breve durata. Un altro tunnel credo sotto alla linea ferroviaria ci porta nella pista ciclabile in direzione di Casteldebole la nostra prossima meta. Un ripido cavalcavia ci immette sulla lunghissima Via Olmetola intorno si aprono distese di campi coltivati con parecchie abitazioni di campagna tutte restaurate, se non ci fosse la nebbia si vedrebbero le prime colline è uno stretto lembo di terra rimasto incastrato tra la città di Bologna la Via Emilia e la Bazzanese a ridosso della zona industriale di Zola Predosa, si intuiscono ancora alcuni resti della Centuriazione Romana a testimonianza di una importante memoria storica. Lungo Via Olmetola è posizionato il ristoro intermedio, sosta dovuta poi avanti fino ad incrociare Via Rigosa importantissima strada di collegamento tra la Via Emilia e la Bazzanese, è il tratto di percorso più insidioso sono molte le auto in circolazione poi sfrecciano veloci. Non si può ignorare il degrado di questa strada moltissimi i rifiuti lasciati sul ciglio della strada e nei fossi circostanti. All’altezza della centrale dell’ENEL svolta a sinistra in Via Morrazzo, all’inizio della strada stacca decisamente il maneggio privato con tanto di piscina e ristorante. Siamo ormai non lontani dall’Arrivo incontriamo una pattuglia di cacciatori impegnati nella cattura delle lepri con le reti. A prima vista risulta parecchio crudele da vedere però serve a conservare la specie, le lepri vengono prese divisi i maschi dalle femmine per poi essere liberate in una seconda fase in un luogo diverso in maniera equilibrata per mantenerle sane evitando così che si riproducano tra di loro sempre gli stessi esemplari. Siamo arrivati nel cortile adiacente alla villa troviamo il ristoro finale qualcuno sceglie la confezione di piadine oppure il sacchetto di Grametti oppure il vasetto di verdure. Siamo in molti ma del resto è l’occasione buone per scambiarsi gli Auguri si vedono già alcuni podisti vestiti da Babbo Natale. Corsa molto tranquilla con un percorso non lunghissimo qualcosa sopra ai 9 chilometri qualche problema di parcheggio ma buona grazia che il Centro Anziani ha messo a disposizione i propri servizi. Colgo l’occasione per augurare a tutti quanti Buone Feste ci vediamo a Sant’Agata Bolognese il giorno di Santo Stefano.

P.S. Qualcuno del gruppo ha lanciato la proposta di un Referendum per bruciare Broccoli Domenica prossima a Crevalcore visto che è il 30 di Dicembre quindi a ridosso dell’ultimo giorno dell’Anno, fatemi sapere!!!

Renzo Barbieri