Domenica mattina un po’ freddina, siamo un paio di gradi sotto allo zero però si prospetta una bella mattina di sole nonostante una leggera foschia all’orizzonte. Di buon ora mi metto in circolazione poi con i miei ormai immancabili compagni di viaggio prendiamo la direzione di Rubiera (RE) trasferta abbastanza lontana da casa ma tutto sommato comoda da raggiungere. Rubiera (Rubira in dialetto Reggiano e Modenese) si trova esattamente sul confine tra la Provincia di Modena e quella di Reggio Emilia cresciuta lungo la Via Emilia vicino all’intersezione tra il Torrente Tresinaro ed il Fiume Secchia conta 14.870 abitanti. Fin dall’antichità è stato un punto geografico fondamentale lo dimostrano le varie battaglie che si sono svolte in questo territorio, nel Museo del Lapidario di Modena è conservata una lapide datata 259 d.C. che parla di un ponte romano che scavalca il fiume Secchia a collegamento delle due provincie citate prima. Il nome Rubiera pare derivi dal Celtico “Corte De Hiberia o Her-Beria” cioè vuole dire “in mezzo alla pianura”. Sono stati ritrovati resti di insediamenti etruschi e poi romani per non parlare della Contessa Matilde di Canossa che nel 1115 estese i sui domini anche su Rubiera. Gli Estensi di Modena dominarono per lungo tempo queste terre spalleggiati dai Boiardo loro alleati questo a più riprese, occorre ricordare che il Comune di Reggio Emilia decise di costruire un castello fortificato per difendere i confini dai Modenesi che poi venne distrutto. Rubiera venne coinvolta nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini, Nicolò III Este decise di costruire un palazzo nobiliare che adesso è la sede Municipale. Nel XVIII secolo divenne proprietà dello Stato Pontificio, nel 1799 i Francesi occuparono il paese saccheggiandolo, quindi c’è stato l’ennesimo ritorno degli Estensi, Rubiera è stata interessata dai Moti Carbonari per arrivare al 1861 dove entrò a far parte del Regno D’Italia. Rubiera conserva alcuni siti di grossa importanza storica come la Pieve di San Faustino e Giovita di cui si parla già nell’anno 945 e Palazzo Sacrati che ospitava nel proprio Ospedale i viandanti che percorrevano la Via Emila potenziando i traffici ed il commercio, questo sito ha subito diversi restauri e rimaneggiamenti quello più recente è quello del 2000 dove è stato creato il Teatro Corte Ospita. Il famoso campione europeo ed olimpionico di maratona Stefano Baldini ha la propria residenza a Rubiera, il famoso cantautore Luciano Ligabue nell’album “Buon Compleanno Elivis” cita Rubiera nel pezzo “Rane a Rubiera Blus”. Oggi i capigruppo per il Monte San Pietro erano i coniugi Anderlini che molto gentilmente hanno messo a disposizione il proprio furgone-tenda Grazie Mille!!! Alla fine come gruppo conteremo 33 presenze collocandoci al 28^ posto della classifica finale. Pensate che oggi ufficialmente sono stati consegnati 4752 pettorali incredibile per una camminata ludico motoria non so quanti bambini delle scuole ho visto coinvolti bellissimo!!! Riesco a scambiare qualche parola con la Cecilia poi è ora di partire come nelle precedenti edizioni in pieno centro storico nel bel mezzo della Via Emilia. Usciamo dal centro svolta a destra sulla nostra sinistra vediamo la zona sportiva mentre negl’incroci è presente il personale della locale Croce Rossa che ci seguirà per tutta la corsa. Mano a mano che sfilano i primi chilometri superiamo le varie deviazioni per i percorsi minori da un lato si vede nettamente la zona industriale della Tetrapak mentre dall’altro lato scorre il Torrente Tresinaro. Arriviamo al ponte che ci permette di entrare nel territorio del Comune di Casalgrande (RE) per essere precisi nella frazione di San Donnino di Liguria un piccolo agglomerato di case dove però sorge la splendida Villa Spalletti che in occasione della Caretera apre i propri cancelli permettendo il transito ai podisti. Si tratta di una bellissima villa costruita dal Marchese Carlantonio Giannini Segretario di Stato del Duca di Modena una delle cariche più importanti della Corte Estense, questa famiglia si estinse, la villa compresa la tenuta fu acquistata dalla famiglia Trivelli che nell’800 procedette a venderla ai Conti Spalletti che sono ancora gli attuali proprietari. La villa ha subito numerose modifiche quella che vediamo ora è quella del XIX secolo, la facciata ha 4 lesene con tanto di capitello che terminano in un voltone che contiene un orologio, sulla copertura spicca la torretta con tanto di parapetto in ferro. Il fantastico parco che vanta boschetti, laghetti con tanto di cigni, vivai e scuderie che recuperate vengono utilizzate per eventi mondani, notevoli il complesso colonico, la casa del fattore ed il Casino Cadetto. La villa nel 1887 ha ospitato le grandi manovre dell’Esercito Italiano ospitando il Re e la Regina d’Italia con tutto lo Stato Maggiore. In un angolo del parco nel verso la fine del XIX Secolo venne eretto un piccolo oratorio dedicato a “Mater Pietatis” Il Parco è stato disegnato dal famoso botanico e paesaggista Achille Villoresi che disegnò anche il Parco della Villa Reale a Monza. Attraversando il parco incontriamo la Banda Bassotti che fortunatamente è impegnata a gestire il lauto primo ristoro fantastici!!! Usciti dal cancello decidiamo di continuare per il percorso “Lungo” da km 16 che compie un largo giro arrivando a lambire il paese di Arceto per poi tornare a passare davanti a Villa Spalletti. Superiamo nuovamente il ponte sapientemente diviso in due parti per gestire gli entrambi sensi di marcia per arrivare al secondo ristoro posizionato nella frazione di Corticella, le parrucche arancione evidenziatore delle ragazze che gestiscono il ristoro saltano immediatamente all’occhio Bravissime!!! Siamo a circa cinque chilometri dal termine la stretta stradina è stipata di podisti di tutte le età occorre prestare molta attenzione, leggiamo il cartello stradale Rubiera segno che ormai ci siamo noto un grosso schieramento di forze tra volontari e locale Polizia Municipale sicuramente è la parte del percorso più insidiosa. Veniamo avvertiti che mancano duecento metri all’Arrivo curva a destra e ci siamo l’arco gonfiabile è superato concludiamo felici anche questa prova, il ristoro è in piena azione ma regge ottima l’iniziativa delle guardie ecologiche volontarie che spiegano ai podisti dove mettere i rifiuti, questo è uno dei motivi per cui la Caretera è diventata ECO altra pregevole iniziativa è quella di non far pagare il pettorale ai podisti che sono arrivati a Rubiera in treno!!! Valida la scelta del paio di calze come premio di partecipazione. Rientriamo al furgone-tenda del Monte San Pietro è ora di fare festa il tavolino è già imbandito saluti a tutti è via verso casa che c’è strada da fare. Gran bella domenica la Caretera ha mantenuto le aspettative anzi a mio parere ha migliorato ancora un grosso grazie alla Podistica Rubierese che ancora una volta è stata all’altezza della situazione. Per curiosità ho dato uno sguardo al calendario delle prossime camminate si inizia a correre anche di sabato forse i venti primaverili si stanno avvicinando Chissà!!!

Renzo Barbieri

foto su modenacorre.it