Domenica mattina con caratteristiche invernali, temperatura sotto allo zero, nebbia che gelando forma “La Galaverna”, nemmeno il miglior pittore sarebbe in grado di creare simili contorni pieni di atmosfera. Oggi si cammina a Mascarino – Venazzano una piccola frazione di Castello D’Argile. Ci troviamo nel bel mezzo della cosiddetta Bassa Bolognese anche se il confine con la provincia di Ferrara non è molto lontano. Sicuramente quello che in teoria dovrebbe balzare agli occhi, è l’imponente mole della Chiesa di Santa Maria. Ebbene stamattina era molto difficile vederla, se ne intravedevano appena i contorni da corta distanza. Si tratta di un particolare edificio neogotico che è stato costruito a partire dal 1894, terminato nel 1933. Prima esempio di utilizzo del cemento armato per una costruzione religiosa, dalla cima della lanterna al pavimento si possono misurare ben m 44 di altezza. Bell’edificio direi, inoltre la cupola è ricoperta di lastre di rame che con il sole luccicano notevolmente: oggi non è successo chiaramente. Per la prima in assoluto oltre che alla camminata ludico motoria era prevista una prova competitiva sulla distanza dei Km 10. Di conseguenza il numero dei podisti è aumentato, qualcuno anche da fuori provincia. Parto assieme agli amici di MuoviGaggio ormai sono uno di loro a tutti gli effetti. Quest’anno il percorso è stato predisposto esattamente al contrario rispetto a quello delle precedenti edizioni. Partenza da davanti al sagrato della chiesa, giro attorno al nucleo abitativo per poi finire sulla strada principale che arriva da Castello D’Argile. Siamo circondati dalla nebbia gelata poca visibilità, superiamo la piccola zona artigianale eccoci nel pieno della campagna. Confesso che abbiamo una certa preoccupazione le auto sfrecciano veloci ci metti la nebbia non è il massimo. In nostro soccorso arriva il tracciato di una pista ciclopedonale ancora in costruzione, il fondo è ancora in ghiaione ma per chi cammina non è un problema, probabilmente il prossimo anno sarà perfettamente agibile. Svolta a destra sulla strada che conduce a Pieve di Cento, l’atmosfera è come ovattata ha qualcosa di fantastico, sui capelli si forma una brina bianca gelata, perfino sui bastoncini da Nordic Wolking incredibile. Sembra di essere nella steppa russa in pieno inverno. Superiamo la deviazione del percorso alternativo, poco dopo il ristoro intermedio: il the è ancora caldo fantastico, con molta accortezza i contenitori erano stati avvolti in coperte di lana. I chilometri sfilano velocemente, non si sente nemmeno più il freddo, unica accortezza rimanere lontani dalle strisce bianche che delimitano la strada: una vera pista di pattinaggio, scivolare è automatico. Ultima svolta a destra siamo all’entrata del centro abitato, dal nulla si materializza Teida armata di dell’immancabile macchina fotografica. Non mi sarei mai aspettato di vederla. Molto probabilmente attirata dai presepi. Fino a prima del covid in chiesa veniva allestita una notevole mostra con presepi costruiti con i materiali più svariati adesso ne è rimasto sostanzialmente uno. Il ristoro finale è stato organizzato all’interno del Cinema Parrocchiale che assieme all’asilo e alla canonica forma un unico complesso con la Chiesa. All’interno del cinema avviene il disgelo i capelli iniziano a gocciolare. È stata la prima camminata caratterizzata da un clima veramente invernale, vorrei segnalare che è stata la prima uscita dell’anno podistico della Sangiorgese Running, gruppo podistico a cui sono particolarmente legato con la presenza di una trentina di podisti compresi 4 atleti competitivi Bravissimi spero di rivedervi in altre camminate.

Renzo Barbieri