Domenica mattina caratterizzata da un cielo piuttosto minaccioso anche se abbiamo intravisto qualche squarcio di sole, fortunatamente non è piovuto. Il Gruppo è in formazione ridotta, una buona parte è in trasferta in gita. Un sincero ed enorme Grazie Mille a Paola e Maurizio che si sono prestati a svolgere in maniera impeccabile il ruolo di Capogruppo: Bravissimi. Confesso che erano parecchi anni che non prendevo parte a questa camminata che nel programma ha anche la 31^ Maratonina delle Quattro Porte: corsa competitiva di livello alto, almeno era così prima del covid. Un grosso merito va al G. P. I Cagnon che ci hanno creduto riproponendola nonostante le difficoltà oggettive odierne. All’arrivo parlando con un amico che è parte dell’organizzazione mi ha immediatamente domandato se era andato tutto bene: per quello che riguarda la Camminata da km 11.00 ludico motoria nulla da riportare di negativo anzi è filato tutto liscio. Mi ha raccontato che stamattina presto hanno effettuato il giro di ricognizione hanno trovato un paio di cartelli segnaletici divelti e buttati nel fosso: certo che certe persone si divertono veramente con poco. Ritirato il pettorale attraversiamo Piazza A. Costa siamo nel cuore di Pieve di Cento per raggiungere Porta Ferrara il punto da dove parte la Camminata che ha un percorso diverso dalla prova competitiva. Porta Ferrara è un edificio storico di difesa, la prima costruzione in legno risale al XIII Secolo poi nel corso del tempo è stata sostituita da un edificio in pietra, prende il nome dall’orientamento stradale. Usciti dalla Porta prendiamo a destra la Circonvallazione Levante, al primo incrocio giriamo leggermente a sinistra in Via Asia, una strada secondaria che porta a San Pietro in Casale. Il personale di servizio è già sul percorso fin da subito Ottimo. Attraversiamo una zona residenziale per poi immergerci nella campagna circostante svoltando a sinistra in Via Malafarina, si tratta di un lungo rettilineo che sembra non finire mai, Pieve di Cento si allontana intorno solo terra coltivata ed edifici rurali. Stiamo compiendo un largo giro si alternano tratti di strada in asfalto, poi strade ghiaiate con parecchie buche a lato di canali di irrigazione, inoltre dovremo affrontare alcune cavedagne piene di fango per fortuna percorribili come ad esempio Via Pero Storto: la mia memoria podistica si è immediatamente accesa appena ho letto il cartello stradale con il nome: è sempre stata così. Sbuchiamo sulla strada provinciale 12, per un breve tratto, nell’aria un forte odore di fritto, anche qui la memoria storica interviene, dopo pochi metri veniamo invitati ad entrare in una corte agricola dove è stato sistemato il ristoro intermedio a base di gnocco fritto e salame altre al normale the caldo e agrumi. Incredibile è un salto indietro nel tempo Gentilissimi. Belli satolli si riparte, un breve tratto di strada provinciale poi si gira a destra credo su di una stradina ghiaiata privata che termina in un sentiero a bordo campi intriso d’acqua piovana che porta ad una rampa che ci consente di salire sull’argine maestro del Fiume Reno. L’argine è alto permette di spaziare a 360 gradi con visioni ottiche diverse dal normale, Reno scorre lentamente nel proprio alveo ma i segni della recente piena sono ben visibili. Ci attendono alcuni chilometri di argine ma si cammina su ghiaia anzi su ghiaino sottile abbastanza comodo. Con un largo giro arriviamo al Ponte Vecchio sulla strada che da Cento permette di arrivare a Pieve di Cento. Qui lasciamo l’argine per prendere una pista ciclopedonale che conduce a Porta Cento. Siamo in Via Garibaldi, Piazzetta del Pozzo delle Catene dove si vede un antico edificio che ha il portico sorretto da travi di legno come ad esempio Corte degli Isolani a Bologna oppure il Palazzaccio a San Giovanni in Persiceto. Pochi metri e siamo all’arrivo collocato sotto al Voltone da cui si accede alla Piazza Andrea Costa. Ritiro del premio di partecipazione direi adeguato, poi ci spostiamo in Piazza Andrea Costa dove è stato allestito l’ottimo ristoro finale con bevande calde e cibo che spazia dal dolce al salato. Un plauso di merito a I Cagnon ve lo meritate tutto. Qualcuno di noi termina la mattinata con una visita alla Chiesa Collegiata Parrocchiale di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento Santuario del Crocefisso. Edificio di notevole importanza che ha origini antichissime. È stata oggetto di un complesso lavoro di ristrutturazione post sisma del Maggio del 2012 che l’ha pesantemente danneggiata, è stata riaperta al culto il 25 Novembre 2018, all’interno vengono conservate opere d’arte importantissime che vanno da Guido Reni, ad Ippolito Scarsella, ai fratelli Gennari, a Lavinia Fontana, solo per citarne alcuni. Consiglio se avete voglia e tempo venite a visitare da turisti Pieve di Cento rimarrete sbalorditi dai luoghi e dalle opere che qui si possono vedere e apprezzare.