Credo che oggi la curiosità di scoprire una camminata diversa dal solito programma sia stata la spinta fondamentale per partecipare a questa “2^ Camminata nel Parco Del Secchia” a Bondanello (MN) nonostante le pessime previsioni meteo. Penso che ne sia valsa veramente la pena spingersi in questo angolo dell’Oltrepò Mantovano a parte l’accattivante percorso abbiamo incontrato un’ottima accoglienza da parte dell’organizzazione gente sincera con pochi fronzoli ma che badano al concreto non capita spesso. Confesso che arrivare alla meta non è stato facilissimo un vecchio cartello segnaletico all’entrata di Moglia ci ha un attimo depistati ma in breve abbiamo recuperato e di buon’ora eccoci in Piazza Cesare Battisti. Passaggio al tavolo delle iscrizioni ci viene indicato dove posizionare la tenda per loro è una rarità l’uso della tenda, ci viene messo a disposizione un intero campo da calcetto in cemento tra la zona del ristoro finale e campo da rugby dei Caimani del Secchia formazione che milita nel campionato itlaiano di serie B. Intanto iniziano a cadere le prime gocce di pioggia quindi opteremo per un abbigliamento idoneo. Si parte, dopo aver attraversato la strada principale del paese ci incamminiamo immediatamente su di un argine di un canale di bonifica, questo territorio comprende due centri abitati, Bondanello e Moglia che ne è il capoluogo non esistono testimonianze storiche se non le due Chiese Parrocchiali ed il Teatro Italia di Bondanello, è stato ritrovato solo un documento datato 20 Febbraio 1337 in cui si parla di alcuni terreni dati in concessione dai Gonzaga di Mantova ad alcune famiglie nobili della zona. Mentre percorriamo la sommità dell’argine l’occhio spazia a 360 gradi intorno immense distese di campi coltivati, poche case innumerevoli canali di bonifica ma del resto questa era un’immensa zona valliva. Il tracciato è perfettamente segnalato, ogni tanto troviamo un ponte che passa sull’altra sponda e coincide con le deviazioni per i percorsi intermedi. Siamo al primo ristoro, proprio davanti ad un Impianto di Idrovore, ne incontreremo parecchi durante la camminata, poco dopo entriamo nell’abitato di Moglia (La Moja in dialetto mantovano della bassa) conta 5458 abitanti il nome deriva dal latino “Molleus” terreno molle questo significa che i terreni emersi non erano molto l’uomo ha dovuto lavorare duramente per secoli per strappare i terreni fertili dall’acqua lo dimostrano chiaramente la fitta rete di canali che solcano questi territori e le innumerevoli opere idrauliche presenti come i manufatti Idraulici delle Idrovore. Ci troviamo all’interno dell’Eco Museo delle Bonifiche che è in pratica un museo all’aperto a parte la sua sede fisica in Piazza della Libertà a Moglia consiste in un anello di parecchi chilometri percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo immersi in ambiente naturale fantastico sia come flora che fauna e specie ittiche collegato con la rete europea chiamata “Eurovelo”. Intanto siamo arrivati alla Moglia una passerella in ferro molto scivolosa ma segnalata in modo opportuno ci permette di passare sull’altra sponda, sotto le scarpe abbiamo del ghiaino molto fine intanto la pioggia aumenta di ritmo. Percorriamo alcune larghe curve che formano una serie di anse fino ad arrivare all’Impianto delle Idrovore delle Mondine, è il punto più affascinante di tutto il percorso un vero e proprio angolo di inusitata bellezza. Questo Impianto è stato costruito da quello che oggi si chiama Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale che lo fece erigere tra il 1922 ed il 1926 per permettere di raccogliere tutte le acque dei territori della Provincia Modena e di Reggio Emilia che sono al di sopra dei 25 metri sul livello del mare per immetterli nel Secchia e quindi in Po. Sono stati costruiti con materiali nobili ossia pietra faccia a vista lesene in pietra bianca mentre all’interno sono rifiniti in marmo, conservano enormi motori per il pompaggio costruiti dalla Calzoni di Bologna. Imponente è l’edifico principale dove spicca la Torre Cabina, per accedervi occorre passare attraverso due bellissimi cancelli in ferro battuto agganciati a dei pilastri dello stesso materiale dell’Idrovora mentre sulla sommità ci sono due lanterne in ferro battuto in vetro opale in stile Deco. Durante le terribili scosse sismiche del Maggio 2012 l’impianto ha subito parecchi danni una parte delle cabine dei trasformatori è crollata, nel giro di cinque anni la Regione Emilia Romagna e con un piccolo contributo della Regione Lombardia nel maggio del 2017 il Consorzio ha eseguito i lavori di restauro permettendo di rimettere in sicurezza oltre 50 mila ettari di territorio con un versamento di oltre 20 milioni di euro. Da segnalare il bosco autoctono piantumato sempre dal Consorzio all’interno delle golene. Bellissima la coppia di ragazzi con tanto di ombrellone gigante per ripararsi dalla pioggia, che hanno ottimamente gestito il secondo ristoro all’interno dell’Impianto. Adesso si corre sull’argine maestro in posizione sopraelevata le prime case di Bondanello riescono a distinguersi nettamente, ultima deviazione il “Lungo” scende dall’argine e attraversa una tenuta agricola mentre il percorso intermedio prosegue diritto per poi entrare in paese più avanti. Sosta all’ultimo ristoro gestito da un ragazzo molto gentile, non manca molto al termine, infatti percorreremo l’ultimo pezzo a ritroso rispetto all’andata per poi arrivare tra gli ultimi al traguardo. Ci ritroviamo tutti alla tenda intanto qualcuno di noi ha ritirato il premio per il gruppo si tratta di una bella cesta con prodotti alimentari oltre ai tanti ringraziamenti ottenuti per il fatto di essere venuti da parecchio lontano. Intanto da noi va in scena il terzo tempo il tavolino è super imbandito ma ormai si tratta di una nostra caratteristica. Stiamo per salutarci e partire per il ritorno quando riceviamo la visita di due responsabili dell’organizzazione che sono venuti a farci i complimenti per aver partecipato alla loro camminata Grandi!!! Che scriver ancora: gran bella camminata gestita in ottimo modo inoltre abbiamo passato una gran bella mattinata speriamo di riuscire a tornare sono veramente delle gran brave persone glielo si legge negli occhi. Dimenticavo come gruppo ci siamo piazzati al secondo posto portando a casa una bellissima cesta composta da prodotti alimentari in parte del territorio., un arrivederci alla prossima edizione.

Renzo Barbieri