Parto da casa, mi sembra di essere in novembre nebbia e nuvole basse, poi appena superata la frazione di Tivoli improvvisamente tutto diventa più chiaro, pare un altro mondo, mi attende la vicina Castelfranco Emilia più precisamente la splendida cornice del Parco Forte Urbano La Stalla, luogo di ritrovo per la camminata odierna. Questo posto nel corso degli anni si è abbellito, piante ad alto fusto assieme a prati verdi con tantissimi animali in libertà un vero e proprio polmone verde. Un po’ alla volta arrivano i miei compagni di società, oggi sono nelle vesti di Capogruppo. Consegnati i pettorali si parte: dal parcheggio prendiamo a sinistra in Via Andrea Costa, il sottopasso della linea ferroviaria, non vi dico l’odorino che abbiamo incontrato pazzesco. Svolta a destra in Via Commenda, ci rimarremo per un breve tratto, infatti dopo pochi metri giriamo a sinistra in Via Gaidello. Si tratta di una stretta stradina secondaria che si allontana dal centro abitato, sulla nostra destra Villa Gaidello, sembra chiusa era sede di un ottimo e rinomato ristorante. Intanto siamo arrivati in Via Isonzo, ci siamo lasciti alle spalle le varie deviazioni per i percorsi alternativi puntiamo per la distanza lunga da km 15. Il tutto è perfettamente segnalato con tanto di volontari a fornire le dovute indicazioni ottimo. Di Via Isonzo se ne percorre un breve tratto, svolta a destra inizia Via Muzza Nuova. Se non vado errato si cammina in direzione di Redu, non ci arriveremo comunque. Si tratta di un lungo rettilineo, ci sono bellissime ville di campagna circondate da parchi e giardini a tono. L’asfalto termina, parte il ghiaiato, al termine di un lungo filare di alberi il cartello segnaletico indica svolta a destra, appare il primo ristoro, a gestirlo l’amico Daniele Zecchini che saluto molto volentieri. Stiamo camminando su di una strada privata che attraversa la campagna circostante, dopo il ponte svolta a destra per un buon tratto fiancheggiamo un canale. I chilometri su ghiaia sono parecchi non c’è un filo di ombra, fortunatamente non è ancora molto caldo, mi ricordo che alcune precedenti edizioni furono assai impegnative. Finalmente siamo ritronati sull’asfalto nel punto dove arriva anche il percorso da km 10,6. Inizia Via Quaresima prima del sottopasso pedonale il secondo ristoro, sosta obbligata. Come podisti rimaniamo alti nel sottopasso, sulla nostra destra una bellissima costruzione con tanto di torre inglobata. Si gira a sinistra in Via Inferno (il nome spaventa parecchio). Alcuni preferiscono continuare diritto tagliando una parte del percorso. Via Inferno ha il fondo in ghiaia con alcune profonde buche, l’organizzazione ci aveva avvertito prima con tanto di cartello segnaletico. La ghiaia è terminata svolta a destra in Via Larga, era la strada che portava verso Riolo e Rastellino prima che le ferrovie dello stato chiudessero il passaggio a livello, se disgraziatamente trovavi le sbarre abbassate ci passavi le ore. Dopo un lungo rettilineo svolta a destra in Via Canale utilizziamo la pista ciclopedonale piuttosto malmessa, fino ad arrivare al sottopasso che porta in Stazione FS: praticamente un grosso tubo di cemento armato con il fondo reso viscido spero dalle piogge degli ultimi giorni e non da qualcosa di altro a cui non voglio nemmeno pensare. Usciamo dal tunnel ci aspettano alcune compagne di viaggio con cui siamo soliti camminare oggi non ci siamo riusciti per ragioni di tempo. Percorriamo una sorta di dedalo di stradine e pedonali che ci portano in Via Andrea Costa, siamo nel parcheggio da dove tutto è iniziato, ma non è finita, ci attende un largo giro del parco urbano con sotto alle scarpe una comoda erbetta fantastico. Ecco l’arco gonfiabile dell’arrivo è ancora in piedi non siamo gli ultimi, il ristoro finale è ancora in piena funzione. Per noi è terminata adesso parte il bello: il famoso terzo tempo. Dal baule dell’auto spunta un’ottima crostata prodotta da Angela accompagnata da una adeguata bottiglia di bollicine, ne offriremo a tutti quelli che ci stanno intorno è bellissimo condividere.

foto su modenacorre.it