Ci siamo svegliati in una bella mattina di fine primavera dopo l’ennesimo temporale di ieri pomeriggio-sera. L’aria è abbastanza fresca e induce a tenere ancora la felpa, questa camminata me la ricordo con parecchi gradi in più, con il sole che non scherzava affatto. Arrivo in zona tende presso il Circolo Arci La Stalla di buon’ora, velocemente arrivano i miei compagni di viaggio, distribuzione dei pettorali, si parte. Il Via dato come da tradizione in Via Andrea Costa, appena superato il sottopasso svolta a destra in Via Commenda, ci rimarremo per un breve tratto infatti dopo qualche centinaio di metri ci viene indicato di girare a sinistra. Ci troviamo in Via Gaidello, l’asfalto è pari come un biliardo, raramente me lo ricordavo in queste condizioni. Passiamo davanti a Villa Gaidello, sapevo che veniva utilizzata come ristorante, ora mi sembra piuttosto dismessa. Incontreremo parecchi tratti dove la vegetazione crea quasi una galleria, occorre farne tesoro più avanti sarà difficile incontrare dell’ombra. Siamo immersi nel bel mezzo di campagna le strade ricalcano le vecchie centuriazioni romane: i cardini e i decumani che in parte coincidono con le varie deviazioni dei percorsi odierni. Ironico il nome dato ad un rimessaggio di cavalli ma soprattutto asini alla nostra sinistra: Ragliando si Impara! Un breve passaggio su Via Isonzo, immediatamente si prosegue a destra in Via Muzza Nuova. Si tratta di un lungo rettilineo che conduce a sfiorare la località di Recovato, in distanza si distingue nettamente la chiesa con il campanile. L’asfalto termina, ultima possibilità di scelta a destra gira il percorso da km 10.600 diritto il “Lungo” da km 15. Optiamo per la seconda soluzione, adesso è ghiaia sotto alle scarpe, ai lati della strada alcuni edifici rurali molto ben recuperati così come i giardini. Svolta a destra, Via Borsari: appare il primo ristoro dove saluto l’amico Daniele impegnato nel servizio. Si riparte ancora su Via Borsari che ci accompagnerà per alcuni chilometri, prima erba e terra battuta poi ghiaiato. Intorno a noi solo campi coltivati, gli alberi sono rarissimi fortunatamente non è molto caldo. La ghiaia termina, attraversiamo Via Salvioli, inizia Via Quaresima, il sottopasso dell’alta velocità si riesce appena ad intravedere tanto le erbacce sono alte, appena sbucati ecco il secondo ristoro sistemato in un punto strategico all’incrocio di una buona parte dei tracciati. Svoltiamo a sinistra in Via Inferno, il percorso si allontana dal centro abitato, sbuchiamo in Via Larga: si tratta della vecchia strada che da Castelfranco conduceva verso Riolo, Rastellino, Sant’Agata Bolognese che adesso è rimasta tagliata dall’alta velocità. Alla nostra sinistra si vedono i pozzi da dove viene pescata l’acqua che diventerà potabile per parecchi acquedotti della zona, si tratta di un punto strategico. Intano siamo tornati in Via Commenda sulla ciclabile, ad un certo punto ci viene indicato di attraversarla davanti a noi il sottopasso a forma di gigantesco tubo in cemento armato. Dall’ultima volta che l’ho utilizzato mi sembra risistemato. Usciamo in Via Marconi a pochi passi dal centro, ma non ci andremo infatti svolta a destra appena fuori dal tunnel: Via Guinizzelli. Si intravedono alcune bellissime ville in stile liberty. Utilizzando un dedalo di piste ciclopedonali siamo tornati in Via Andrea Costa che attraverseremo: ci attende un largo giro all’interno del parco della Stalla, il fondo è un po’ allentato è normale dopo le ultime piogge. Alla nostra sinistra il Portale di Forte Urbano che funge da ingresso alla Casa Circondariale. Credo che sia la testimonianza storica più antica di tutta Castelfranco Emilia. L’arrivo è proprio davanti all’ingresso della Stalla, il ristoro è ancora in pinea efficienza nonostante siamo tra gli ultimi ottimo bravissimi. Gestione perfetta di tutta la camminata ma del resto non avevo dubbi. Grazie Mille