Cronaca in ritardo di questa Camminata Podistica organizzata dalla Società Sportiva Dilettantistica DLF di Bologna per ricordare le Stragi avvenute nell’ambito ferroviario della nostra Regione:
4 Agosto 1974 – treno Italicus / 50^ anniversario
2 Agosto 1980 – Stazione FS Bologna C.LE / 44^ anniversario
23 Dicembre 1984 – treno Rapido 904 / 40^ anniversario

Si tratta di una delle camminate storiche del movimento podistico bolognese, nata per ricordare le orribili stragi molte delle quali non hanno ancora avuto una risposta completa. È un modo per non dimenticare per mantenere viva la memoria su quanto è successo. Il ritrovo è quello consueto: la Stazione FS di San Benetto Val di Sambro. Purtroppo le tende dei capigruppo sono pochissime, questo è già un segnale di scarsa partecipazione, mettici pure il caldo, la distanza chilometrica da Bologna, il periodo dove qualcuno è già in ferie. Ma che conta davvero purtroppo è la progressiva disaffezione alle camminate domenicali purtroppo. Partiamo di buon’ora da una pianura bollente, molto comodo utilizzare l’autostrada uscita a Rioveggio pochi chilometri e sei in Stazione FS. Partenza subito in salita, è caldo ma sopportabile nulla a che vedere con le condizioni della pianura. Percorriamo un tratto della Strada Provinciale 60 la stessa che abbiamo utilizzato per arrivare in Stazione FS. Superato il ponte all’altezza della confluenza del fiume Setta con il fiume Sambro, svoltiamo a sinistra. La strada diventa ghiaiata, camminiamo a ridosso del fiume in direzione del Mulino del Mulino del Rosso: ricordo che nelle prime edizioni si vedevano le pale in legno del mulino, ora non più. Risaliamo la corrente del fiume con un continuo salire e scendere, occorre prestare attenzione ai ciottoli smossi non bisogna cadere. Torniamo ad attraversare il fiume su di un stretto ponte, il corso del fiume forma alcune cascatelle, l’acqua scorre velocemente. Sfioriamo il cortile di una casa in sasso, il sentiero velocemente si inerpica nel bosco. Si sale in modo deciso fino a tornare sull’asfalto di Via Castagno che poi diventerà Via Centrale. Si tratta della strada che porta a Lagaro. In pratica attraversiamo una buona parte di questa piccola località, ci sono persone sedute davanti al bar del paese a guardare il passaggio dei podisti. Qui incontreremo il ristoro intermedio, ci voleva: the e acqua di fonte, qui non manca. Lasciato il ristoro parte una terribile rampa in asfalto che ci porta su di una specie di crinale: Via Ca di Mosca. Siamo tornati su ghiaia e che ghiaione, si alternano zone boschive alternate a prati. Seguendo i tornanti eccoci nel borgo chiamato Ca D’Onofrio formato da alcune caratteristiche case in sasso: una fontana di acqua freschissima che viaggia a tubo aperto, caratteristica la Chiesetta sempre in sasso dedicata alla Madonna della Neve, la sosta è obbligatoria, anche perché c’è un piccolo ristoro estemporaneo. Salutiamo la ragazza che lo gestisce da sola, un breve tratto in asfalto per poi buttarsi letteralmente in discesa su di un ripidissimo sentiero che attraversando un bosco in breve ci porta sul fondovalle del fiume Setta. Sicuramente è la parte più impegnativa del tracciato odierno. Adesso si cammina piacevolmente, dopo un paio di chilometri il ghiaiato termina all’altezza della piazzola preposta per l’atterraggio dell’elisoccorso. Siamo in pratica sotto alla Stazione Ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro, ci aspetta l’inquietante passerella in ferro sospesa nel vuoto, un camminamento dentro ad una galleria in pietra sospeso su di una serie di travi in ferro ed infine una ripida scala che ci porta nel parcheggio dei capigruppo in pratica all’Arrivo. Ad attenderci un classico: il premio di partecipazione è un ottimo panino di pane francese con la mortadella!
Renzo Barbieri