È una bellissima domenica mattina di fine primavera, con temperature ottimali per camminare o correre, poi ci metti il gruppo di compagni di viaggio che ormai sono diventati degli amici inseriti in un contesto da sogno, il gioco è fatto. Stamattina è andata proprio così. Questa camminata adesso ludico motoria ricalca i solchi di una gara podistica competitiva che aveva luogo da queste parti agli albori del movimento podistico bolognese, quindi è una vera fortuna che sia stata ripresa dalla Polisportiva Valsamoggia con l’aiuto del Gruppo Podistico Monte San Pietro (BO). Il ritrovo è in Piazza della Pace a Castelletto di Serravalle, dove è stata organizzata tutta la logistica ottimamente supportata dalla locale Protezione Civile che vedremo impegnata su tutto il percorso. In breve tempo si forma il solito Gruppo oggi credo al completo, ho rivisto con piacere un’amica che per problemi personali ha dovuto rimanere ferma, Grande Roberta è stato un piacere riaverti con noi. Usciti dalla Piazza della Pace ci attende immediatamente una ripida discesa, Via Marconi che ci porta in Via Rio Monteorsello, probabilmente dal nome del corso d’acqua che passa a fianco della strada. Superato il ponte giriamo a sinistra, praticamente è un lungo rettilineo di fondovalle abbastanza trafficato, ci si sente al sicuro, il tutto è sorvegliato dalla Protezione Civile. Ci viene indicato di svoltare a destra in Via Marzola. La situazione cambia radicalmente la strada sale velocemente in maniera piuttosto ripida, lo scenario si fa sempre più accattivante. Abbandoniamo l’asfalto per buttarsi letteralmente in discesa lungo un sentiero in erba e terra battuta dove bisogna stare in campana non è difficile scivolare o rotolare su qualche sasso. Intorno uno scenario da film, le colline sono proprio verdi. Intanto siamo tornati a fondovalle in Via Rio Marzatore per essere precisi, appare il primo ristoro, a sinistra gira il percorso corto, a destra il cosiddetto Lungo da km 10: andiamo a destra. Poco più di un chilometro svolta a sinistra, la pacchia è finita si torna decisamente a salire. Si tratta di Via San Michele che ci porterà nel punto più panoramico di oggi. Si ha una vista panoramica incredibile che spazia verso Castello di Serravalle, Savignano sul Panaro e l’Abbazia di Monteveglio, indescrivibile bisogna venirci fisicamente. La salita è terminata, adesso è un dolce salire e scendere. Ma non è finita, ad un certo punto lasciamo l’asfalto per infilare un sentiero piuttosto ripido che punta decisamente verso Castello di Serravalle. Prima del Borgo sulla nostra destra un bellissimo esempio di casa-torre splendidamente conservata. Attraversiamo la Strada Provinciale per entrare nell’antico Borgo che forma Castello di Serravalle, ci troviamo in un luogo quasi magico che ci riporta indietro nel tempo con gli edifici costruiti in sasso. Questo luogo ha avuto una storia molto travagliata a causa della sua posizione geografica a metà strada tra Bologna e Modena in particolare in epoca medievale. Entriamo dal Cassero, formato da una doppia porta merlata fornita di ponte levatoio, la Rocca, il palazzo Boccadiferro di epoca cinquecentesca, la Chiesa di San Pietro: quella che vediamo adesso risale al 1689, il Palazzo del Capitano in cui si amministrava la giustizia del senato bolognese, oggi è diventato la sede dell’Ecomuseo della Collina e del Vino. Proprio davanti al Palazzo del Capitano è stato collocato il secondo strategico ristoro, ci voleva, una breve pausa, si riparte. Appena usciti dal borgo, giriamo a sinistra, parte un terribile sentiero in ripida discesa: terra battuta, buche ed erba alta bisogna veramente stare in orecchia. Finalmente la discesa termina, siamo in Via Farnè, il fondo è ghiaiato ma almeno si cammina sul pari. Sbuchiamo nuovamente in Via Rio Monteorsello, siamo tornati sul fondovalle, sono gli ultimi chilometri, all’altezza della località chiamata Mercatello, infiliamo il ponte che ci porta sull’altra sponda. Adesso ci attende il sentiero che punta decisamente verso Castelletto di Serravalle. Alla nostra destra appare la Chiesa di Sant’Apollinare in tutta la sua imponenza, di origini antichissime costruita sulle fondamenta di un antico oratorio. Venne rifatta e modificata in diverse epoche, al suo interno sono conservate opere del Guardassoni e di Bartolomeo Passerotti. Siamo tornati in Via Marconi, ripercorriamo gli ultimi cinquecento metri a ritroso rispetto all’andata, l’ultimo strappo in salita, siamo all’arrivo. Il ristoro finale è in piena azione mettere a bagno il becco è fondamentale. Gran bella camminata nulla da aggiungere alla prossima.

Renzo Barbieri