Le ore di sonno non sono state certo molte dopo la trasferta a Brescello (RE) ma c’è ancora voglia di muoversi, di buon orario si parte per Rastignano (BO). Attraversare Bologna di questi giorni è ancora abbastanza agevole tanti sono ancora in vacanza, raggiungiamo il Parco del Paleotto in breve tempo, lo spiazzo per parcheggiare è già quasi pieno piazziamo l’auto nel pratone vicino alle tende dei Capigruppo. Appena sceso dall’auto sento una voce familiare che mi chiama è il Buon Claudio Bernagozzi mi fermo volentieri a scambiare qualche parola è parecchio tempo che non lo vedevo, mi racconta della sua decisione di staccare la spina per quello che riguarda il podismo a Bologna e amaramente mi conferma che dal 19 Gennaio 2019 chiuderà anche il proprio sito. E’ un vero peccato era e a mio parere e rimane un punto fermo di informazione e non solo. Confermo la mia piena condivisione delle sue motivazioni con rispetto per la sua decisione. Giunto alla tenda del Monte San Pietro saluto gl’amici podisti Modenesi: Lucio e L’Anna che volentieri ospitiamo in tenda siete sempre i benvenuti, addirittura l’Anna camminerà una parte del percorso con noi. Per motivi di ordine tecnico la camminata è di soli 7 chilometri ma molti di noi conoscono la zona e quindi di personale iniziativa allungano il percorso. Da queste parti transitava la Mitica “Maratonina dei Colli” senza ombra di dubbio la più bella Corsa del Podismo Bolognese che purtroppo è andata perduta un vero peccato. Fortunatamente ho avuto il piacere di correrla per alcune edizioni. Il Parco del Paleotto è un parco comunale dal 1973 si allunga sul lato sinistro della valle del Savena che lambisce per un breve tratto la sponda del torrente. La propria denominazione la deve alla antica famiglia Bolognese dei Paleotti che gestivano questi terreni inoltre erano proprietari di un mulino nei pressi dell’antico ponte in pietra di epoca romana che collega la Valle dello Zena, dell’Idice e Paderno con la Valle del Setta. Il parco si estende sulla collina fino alla Chiesa di Jola. I sentieri odierni ricalcano perfettamente le vecchie Cavedagne che dividevano i prati erbosi dai campi coltivati erano presenti per una estensione di 21 ettari. Spesso si incontrano dei filari di alberi da frutta con alcuni lembi di bosco naturale. La Partenza viene data su di un ripido sentiero erboso che a causa di una perdita d’acqua si è trasformato in fanghiglia, l’ultimo pezzo è attrezzato con uno spezzone di corda. Finalmente siamo sull’asfalto un doveroso saluto all’Angela che è impegnata a segnalare il percorso poi iniziamo a salire in modo deciso in direzione della Chiesa di Jola, arriviamo al ristoro intermedio il percorso torna a salire velocemente ora su sterrato fortunatamente siamo all’ombra poi il cielo è un po’ velato. Il sentiero termina su di uno spiazzo poco lontano parte il breve sentiero che porta al Forte Bandiera: è il rilievo più estremo della corona dei colli Bolognesi un bellissimo punto di osservazione per piacevolissimi panorami su Bologna, Rastignano e le valli del Savena e del Reno. Si estende tra i due rilievi di Jola e di Bandiera che ricorda il nome della famiglia che era proprietaria di questi luoghi la quale nel 700 fece costruire il Casino Bandiera sulla cima del colle. L’attuale denominazione ricorda un forte costruito nel 1860 a protezione della città, del forte non rimane nulla solo alcuni ruderi vicino al colle Jola. Durante la Resistenza veniva utilizzato come punto per effettuare delle segnalazioni dei movimenti delle truppe tedesche. Si consideri che nei giorni di piena visibilità che ormai sono veramente pochi si ha un campo visivo enorme qualcuno mi ha raccontato che si vede il mare Adriatico!!! Lasciato lo spiazzo il percorso scende in direzione di Monte Donato per poi dopo un largo giro torna al ristoro intermedio. Qui l’Angela ci abbandonerà mentre in tre ripetiamo l’anello alto in questo modo correremo circa per dieci chilometri. Al secondo passaggio dal ristoro scendiamo a ritroso rispetto all’andata per arrivare allo scosceso sentiero ancora più fangoso che alla partenza. Anche per oggi è andata si torna a casa piuttosto in anticipo rispetto alle altre domeniche va bene così.

Renzo Barbieri