Quella appena trascorsa è stata una settimana caratterizzata da un’ondata di caldo pesantissimo difficile da sopportare, quindi ieri mattina abbiamo deciso di salire un po’ di quota infatti siamo andati a Vado (BO) la frazione più importante del Comune di Monzuno (BO) arroccata sulle sponde del fiume Setta importantissimo punto di passaggio della linea ferroviaria Bologna Firenze e dell’Autostrada del Sole compresa la Variante di Valico. Questi luoghi sono tristemente famosi in particolar modo per la terribile ed efferata Strage di Marzabotto ad opera delle tremende soldataglie naziste avvenuta nel Settembre 1944 che non deve assolutamente essere dimenticata, anzi bisogna cercare di tramandarla alle nuove generazioni la memoria non deve essere cancellata!!! Il ritrovo è presso la Piazza della Libertà di Vado (BO), l’aria è frizzante il cielo è ancora abbastanza azzurro quindi poca afa bellissimo. Si decide di partire ci aspetta una camminata molto impegnativa ma sicuramente appagante; attraversiamo il Setta per poi infilare una buia galleria quasi naturale che passa sotto alla linea ferroviaria, immediatamente iniziamo a salire affrontiamo alcuni ripidi tornanti che ci permettono di superare l’autostrada, sarà uno dei pochi tratti asfaltatati. Il sentiero diventa sempre più ripido, sotto ai piedi sassi addirittura sabbia fortunatamente percorriamo alcuni tratti ombreggiati mica male!!! Finalmente appare il primo ristoro posizionato in una piccola valle all’altezza della deviazione del percorso alternativo da km 8 dove salutiamo l’amico Bruno Trebbi noi si continua, la salita diventa sempre più ripida affrontiamo alcuni tratti dove il fondo è in cemento armato tanto è dura, siamo già nel territorio del Parco Storico di Monte Sole, in questi posti operava durante La Resistenza la temibile “Brigata Stella Rossa” guidata dal comandante Mario Musolesi detto “IL Lupo” la quale operò numerosi attacchi alla linea ferroviaria creando grossi problemi al nemico tedesco, questa è stata una della regioni per la quale si scatenò la furia nazista lo stesso “Lupo” rimase ucciso in quei tremendi giorni del settembre 1944!!! La salita è terminata siamo al secondo ristoro a pochi passi decidiamo di andare a vedere il piccolo Cimitero di Casaglia dove furono trucidati danne uomini e bambini inermi a colpi di mitragliatrice e bombe a mano!!! Sulle croci di ferro delle tombe si scorgono ancora i fori delle pallottole. Lo stomaco si stringe forse è suggestione ma credo che tanta barbarie e cattiveria sono inaccettabili!!! Proseguiamo piuttosto tristi non si ha nemmeno voglia di parlare è cessato perfino il canto degli uccellini, il mondo sembra essersi fermato, siamo a quello che resta della Chiesa di Casaglia altro luogo dove la furia nazista si è scatenata qui molte persone vi cercarono rifugio ma furono uccise compreso il parroco freddato davanti all’altare poi decapitato mentre molti furono fatti uscire per poi essere portati al Cimitero di Casaglia e li uccisi, inquietante. Si procede ancora mentre il cuore si stringe sempre di più, arriviamo ai resti del Borgo di Casaglia dove nell’osteria vennero rinchiuse un elevato numero di persone ammassate le une sulle altre poi barbaramente uccise. Iniziamo a lasciare i “Luoghi della Memoria” ce ne sarebbero tantissimi ma non sono sul percorso di oggi, si sale leggermente per arrivare al crinale che è stato utilizzato dalla “Camminata del Postino” a Marzabotto credo due domeniche addietro. Occorre prestare molto attenzione il fondo è sconnesso da profonde fenditure poi ci sono alcuni tratti esposti, unico vantaggio molti tratti sono ombreggiati. Lasciamo il crinale per immetterci su di una strada forestale non prima di esserci fermati ad un ristoro molto spartano: solo acqua. Ora si scende molto rapidamente l’attenzione è massima si corre su sassi smossi, finalmente arriviamo in un punto estremante panoramico ci vorrebbe la mano di grande pittore per descrivere quello che ci gira attorno da un lato si stagliano nettamente le cime più importanti dell’Appennino Bolognese!!! La sosta è obbligatoria, poi giù di nuovo in discesa, affrontiamo alcuni tratti con il fondo in cemento armato tanto è ripida la discesa, all’altezza della prime case di Vado troviamo il penultimo ristoro anche questo offre solo acqua, adesso ci attende una variante rispetto al vecchio tracciato dobbiamo percorrere una pista ciclopedonale che passa a fianco del cimitero allungando il percorso di circa un chilometro, ma va bene ugualmente, attraversiamo nuovamente il Setta sul ponte percorso all’andata e finalmente arriviamo in Piazza della Libertà a Vado da dove eravamo partiti, ci aspetta un lauto ristoro con tanto di ottime fette di pane montanaro con sopra una squisita marmellata meno male!!! Siamo alla tenda del Monte San Pietro le gambe sono un po’ legnose ma è normale gran bella camminata nulla da eccepire molto impattante a livello emotivo, ma c’è appena il tempo per riposarsi perché Lunedì sera cioè il1luglio 2019 ci aspetta la corsa a Ca De Fabbri organizzata dagli Isssion di Minerbio chiamata la “16^ Otto del Passero – The Death Valley (La Valle Della Morte)” vedete un po’ voi!!!

Renzo Barbieri